di Luca Bellusci
16 settembre 2011
Il ripetuto e congiunto attacco alla guerriglia curda del Pkk e Pjak, da parte di Iran e Turchia, sembrerebbe un’azione programmata con il fine ultimo di smantellare in modo definitivo le basi logistiche dei gruppi armati, di stanza sull’altipiano iracheno di Qandil. Ma analizzando più attentamente le azioni militari che dal mese di luglio si susseguono in maniera quasi incessante, i due principali attori di questa guerra silenziosa non sembrano avere gli stessi interessi strategici. La domanda da porsi in questi casi è: perché ora? Questo particolare momento storico per la regione mediorientale risulta contraddistinto da un generale ridimensionamento dell’asset geo-strategico per molti attori regionali, in primis Iran, Turchia, Siria, Egitto quindi Israele.