"Con o senza primavere, è sul corpo delle donne che si combatte la vera battaglia di libertà. E sebbene ad innescare le rivolte sia stato un uomo - il venditore ambulante Mohamed Bouazizi - la vera rivoluzione sarà sicuramente al femminile". Viaggio nel Maghreb delle donne.
Poveri o ricchi, rivoluzionari o conservatori, la storia è quasi la stessa. Anche il 2012 si chiude senza progressi significativi in termini di miglioramento delle condizioni delle donne e dei loro diritti, anzi.
Secondo la classifica stilata dal Global Gender Gap, che si parli di paesi post-primavere o dei potenti Stati del Golfo Persico, la situazione non cambia.
È così che il Libano – a cui tanti guardano per le libertà accordate alla popolazione femminile - segue invece in negativo il Bahrein, collocandosi ben 11 punti al di sotto.
O il “progressista” Marocco, come amano chiamarlo le cancellerie occidentali, che con il suo 129esimo posto nel 2010 ha visto 41.098 ragazze sotto i 18 anni diventare mogli.
Con o senza primavere, è sul corpo delle donne che si combatte la vera battaglia di libertà di questi paesi.
E sebbene ad innescare le rivolte sia stato un uomo - il venditore ambulante Mohamed Bouazizi - la vera rivoluzione sarà sicuramente al femminile.
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