Lunedì prossimo, per le strade di Tunisi sfileranno tutti coloro che credono nell’uguaglianza tra sessi. La donna rischia infatti di diventare un essere “complementare all’uomo”.
di Micol Briziobello da Tunisi
Le temperature particolarmente elevate di questi giorni stanno sfiancando persino la Tunisia.
A peggiorare le cose, il lavoro dell’Assemblea costituente, impegnata nella redazione di una Costituzione di cui si conosce sempre meno, se non i ripetuti tentativi di mettere in discussione alcuni degli articoli cardine, come quelli che sanciscono diritti e libertà della donna e l’uguaglianza tra i sessi, principi riconosciuti e condivisi dalla popolazione da oltre cinquant’anni.
Mercoledì scorso, 12 deputati dell’Assemblea costituente, di cui 9 di Ennahda, hanno infatti presentato una bozza di modifica dell’articolo 28, che garantisce l’uguaglianza tra uomo e donna.
Nel caso in cui le modifiche venissero accolte, lo Stato sarà chiamato ad assicurare “la protezione dei diritti della donna sulla base del principio di complementarità con l’uomo all’interno della famiglia in qualità di associata dell’uomo”.
E la donna non sarà mai più uguale, ma complementare.
Una ‘modifica’ che ha allarmato anche il Consiglio d’Europa, che ha già sollecitato il legislatore a rivedere il testo della bozza.
August 8, 2012
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