“AlefBa”: il mosaico di note che unisce Oriente e Occidente

In arrivo nella capitale l’esperimento musicale collettivo di Fabrizio Cassol, in occasione del RomaEuropa Festival 2015.

Inventare un alfabeto per esprimersi insieme, ma ognuno nella propria lingua, e comprendersi: un sogno antico e un esperimento contemporaneo animano “AlefBa”, il concerto creato da Fabrizio Cassol, assieme al suo gruppo Aka Moon e a musicisti di quattro continenti, Africa, America, Asia, Europa.

Lo spettacolo, in programma a Roma giovedì 8 ottobre al Teatro Argentina, è un’occasione imperdibile per un incontro speciale tra il jazz e le mille sfumature musicali del Medio Oriente, Nord Africa e non solo.

Compositore e sassofonista belga, Cassol adora infatti le avventure interculturali, dove la musica è il tramite di scambi tra le persone.

L’idea di fondo di “AlefBa”, però, non va confusa con il semplice scambio di elementi tra culture diverse, né i contributi individuali e culturali vengono utilizzati a puri fini ornamentali – come capita vuoi nella musica classica dolcemente ammalata di orientalismo, vuoi in brani molto commerciali.

Il mosaico di Cassol si presenta invece come un’esperienza transculturale, che implica una messa in discussione del modo in cui i musicisti pensano la musica, senza per questo perdere una identità culturale faticosamente conquistata e, in tempi di globalizzazione, forse ancor più faticosamente conservata.

Non a caso Alef e Ba sono due lettere dell’alfabeto arabo: ‘A’ e ‘B’ e rappresentano una diversità, un contrasto che può risolversi o restare conflittuale.

Il progetto nasce nel 2013 per Marsiglia, quando la città portuale francese era capitale europea della cultura, quindi è orientato verso le musiche del Mediterraneo: tuttavia lo sguardo si rivolge ancora più a oriente e a occidente.

Infatti Cassol porta con sé la sezione ritmica del suo gruppo Aka Moon e aggiungendovi musicisti provenienti dal bacino del Mediterraneo come gli egiziani Mustafa Saïd e Sheikh Ehab Younes, il turco Misirli Ahmet,e i siriani Khaled Aljaramani e Fawaz Bakerche, che nel progetto riveste il ruolo di consigliere artistico.

Aggiunge però elementi di origine ancora diversa: il franco-ivoriano Magic Malik, lo statunitense di origine irakena Amir el Saffar, e due belgi Tcha Limberger e Emmanuel Baily.

Ascoltando questo mosaico di musicisti suonare assieme si comprende subito come stavolta l’atto di comporre e interpretare facciano tutt’uno: sia che si tratti dei brani con una struttura più orientale e vicina alla musica araba –ricordando che tra la musica egiziana, quella turca e quella siriana passano enormi differenze–, sia che si tratti di pezzi con una chiara impostazione occidentale e jazzata, ognuno dei musicisti è spinto a entrare nel flusso della musica portando con se un bagaglio sonoro personale.

Gli interpreti possono essere dunque visti come biblioteche musicali viventi, che non si accodano meccanicamente a uno spartito, ma ne divengono la carne e il sangue.

AlefBa – 8 ottobre 2015, h 21 Teatro Argentina (Largo di Torre Argentina, 52, Roma). Biglietti: € 25

Per tutti i nostri lettori uno SCONTO SPECIALE sui biglietti.

Il biglietto scontato – 15€ invece che 25! – si può acquistare sia telefonicamente, chiamando al botteghino di Romaeuropa (tel. 06-45553000), sia presso il botteghino di via dei Magazzini generali 20/a, presentandovi come lettori di Osservatorio Iraq.

Sarà inoltre possibile usufruire del prezzo scontato fino alla sera stessa del concerto, presentando al botteghino la copia cartacea o digitale di questo articolo o del post di Facebook.

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September 27, 2015di: RedazioneEgitto,Siria,Turchia,Video:

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