Diritti dei minori, libertà di espressione, assemblea e credo religioso. La ong analizza la bozza costituzionale e mette in risalto tutti i punti critici quanto a diritti umani e libertà individuali. Il quadro tracciato non è certamente dei migliori.
Nonostante alcuni innegabili passi avanti rispetto ai testi approvati negli anni addietro, l’organizzazione internazionale pone in risalto alcune evidenti problematiche della nuova bozza che sarà sottoposta a referendum il prossimo gennaio.
Per esempio, l’articolo 204 lascia aperta la possibilità di sottoporre i civili ad un processo militare in determinati casi già previsti dal testo (attacchi contro personale militare ed installazioni militari) ed anche dalla successiva opera legislativa.
Un elemento, questo, su cui l’attivismo egiziano (ed in particolare la No Military Trials for Civilian) combatte da moltissimo tempo senza riuscire ad ottenere i risultati sperati. Tutta la giurisdizione riguardo i presunti attacchi contro i militari, resta sotto la tutela di questi ultimi.
Allo stesso modo l’articolo 60 garantisce l’integrità fisica in caso di arresto e detenzione, ma non esplicita il divieto di sottoporre i soggetti sottoposti a fermo a prove forzate come i test di verginità.
Altra mancanza del testo risiede nell’articolo 78, il quale evita di menzionare direttamente il termine espulsione (in questo caso dalle abitazioni) che è invece apertamente condannato dalle leggi internazionali.
Quelle stesse leggi internazionali che proteggono i diritti di tutte le comunità religiose e non solo delle tre grandi religioni monoteistiche, come invece definito nel testo costituzionale egiziano.
Ma è ancora sul ruolo dei militari che Amnesty porta l’attenzione del lettore. L’articolo 234 afferma che il ministro della Difesa è nominato dallo SCAF (Supreme Council of the Armed Forces), anche per due mandati presidenziali di seguito se reso necessario dal contesto.
Sebbene Amnesty sottolinei alcuni importanti passi avanti (per esempio rispetto ai diritti delle donne), allo stesso tempo è impossibile non notare alcune evidenti storture dettate da specifici interessi. Del resto l’esperienza passata, e recente, del paese insegna che i diritti umani sono costantemente sotto attacco e che lo spazio dove esercitare le libertà individuali si restringe con sempre maggiore velocità, che siano al governo i Fratelli musulmani o le forze militari.
“Purtroppo – ricorda il documento (in allegato la versione integrale) della ong – c’è una contraddizione evidente tra le aspirazioni del progetto [costituzionale] , e la realtà delle violazioni dei diritti umani in corso in Egitto”.
(credit foto Francesco La Pia)
December 12, 2013di: Marco Di DonatoAllegati:
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