di Valentina Quaresima
Tra pochi giorni, ad Amed (Diyarbakır, in turco), si aprirà la seconda “edizione” del Forum Sociale della Mesopotamia (www.msf.web.tr). Dal 20 al 25 settembre, il capoluogo del Kurdistan del Nord* diventerà crocevia di incontri e di scambi per attivisti, militanti ed esponenti della società civile provenienti da diverse parti del mondo.
Gli avvenimenti politici che negli ultimi mesi hanno sconvolto (e continuano a sconvolgere) parte del Nord Africa e gran parte del Medio Oriente – definendo tra l’altro un nuovo quadro di alleanze regionali – anche se non costituiranno gli unici temi di discussione all’interno del ricco programma del Forum, rappresenteranno comunque la lente di ingrandimento attraverso cui leggere il resto: questione curda, costruzione dei movimenti, acqua, diritti.
Negli stessi giorni in cui Abu Mazen chiederà il riconoscimento dello Stato palestinese, ad Amed si ragionerà sulla necessità di coinvolgere nei processi tutte le componenti della società attive nelle lotte contro le occupazioni e per l’indipendenza, dibattito in corso anche tra i comitati popolari in Palestina.
Un Ponte per…, come già nel 2009, sarà presente all’appuntamento, portando un contributo sull’acqua. La vittoria referendaria in Italia ha messo in luce una partecipazione popolare larghissima su uno dei temi globali cruciali: l’acqua come bene comune. Ed è della condivisione di questo risultato e dello scambio delle pratiche democratiche che lo hanno determinato che vogliamo sostanziare la nostra presenza a questo Forum.
L’intervento che proporremo, non soltanto a nostro nome, ma in rappresentanza del Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua, cercherà di ricostruire gli snodi più importanti della storia del movimento per l’acqua pubblica in questo paese, in particolare sottolineando il necessario passaggio da questione a carattere locale a questione nazionale ed internazionale. Arrestare i processi di privatizzazione dell’acqua, diventa dunque una battaglia di civiltà, per l’affermazione delle vita e dei diritti.
Abbiamo ritenuto opportuno inserirci con un contributo di questo tipo, non solo perché attivamente abbiamo partecipato alla campagna referendaria in Italia, ma anche e soprattutto perché, come associazione che da anni opera in Medio Oriente anche in relazione ai temi dell’acqua (Campagna Stop Ilisu!), riteniamo che l’acqua sia una questione ineludibile di qualsiasi processo di pace in questa regione. Evidentemente, sarà uno dei fattori chiave per la sopravvivenza di intere regioni e il controllo di essa potrà significare il controllo di interi popoli.
Nel contesto del Forum Sociale della Mesopotamia 2011 vogliamo provare a gettare le basi per una tematizzazione comune, a partire dall’esperienza italiana per quanto ci riguarda, della complessità legata al tema dell’acqua con la speranza che possa realizzarsi nel prossimo futuro il progetto di un movimento globale organizzato capace di contrapporsi con maggiori strumenti alla rapacità del sistema neoliberista.
*Per Kurdistan del Nord s’intende la parte attualmente sotto sovranità turca, mentre per Kurdistan del Sud s’intende il Kurdistan iracheno.
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