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Iraq. La società civile che difende la cultura

La società civile irachena lancia una campagna per salvare il patrimonio culturale dell’Iraq: “La condanna dei crimini di Daesh non basta. Abbiamo davanti una sfida che ci riguarda tutti”, scrivono. Ecco il testo del loro appello. 

 

 

Una coalizione di organizzazioni della società civile e intellettuali in Iraq, insieme ad accademici, intellettuali e altri attori internazionali, si è unita per proteggere e preservare i siti culturali e le opere d’arte, candidandosi ad amministrare il grande patrimonio culturale dell’Iraq.

Insieme lavoreranno per definire richiese e priorità di questo impegno così importante, e per coordinare gli sforzi affinché la distruzione di luoghi unici e oggetti dal valore inestimabile sia sventata. 

La condanna dei crimini di Daesh – la distruzione di siti archeologici, il furto e il contrabbando di oggetti d’arte – non sono abbastanza. E’ necessario capire il significato profondo della sfida che oggi ci poniamo: quella di proteggere il patrimonio artistico, storico e culturale dell’Iraq, per la quale è necessario definire le priorità del lavoro che ci attende, e che deve iniziare immediatamente.

Perché sia efficace, il governo iracheno deve agire in partnership con la società civile irachena e internazionale, nel modo più vasto possibile.

Siamo in corsa contro il tempo: già un numero significativo di siti culturali e archeologici è stato gravemente danneggiato; altri sono attualmente privi di qualsiasi protezione. Manufatti antichi e dal grande valore sono stati rubati o distrutti. E’ giunto il momento di lavorare insieme. 

Accogliamo con gioia l’avvio della campagna “United for Heritage” lanciata dall’Unesco. Facciamo appello a tutta la società civile, al governo iracheno e alle Nazioni Unite ad unirsi a questa iniziativa perché siano intrapresi tre passi fondamentali, necessari ad assicurare un sforzo unitario ed efficace per proteggere il nostro patrimonio culturale. 

1 – Creare un Comitato nazionale specifico per il monitoraggio e la protezione dei manufatti artistici, secondo quanto stabilito dalla Risoluzione 2199/2015 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. 

Il governo iracheno deve immediatamente nominare un comitato speciale con il potere di implementare le disposizioni che riguardano la protezione dei beni artistici inclusi nella Risoluzione 2199/2015 dell’Onu. Un testo che, prima di tutto, fa appello a tutti i paesi perché siano prese misure per la prevenzione del commercio illegale di beni artistici e per assicurare il loro rientro nei luoghi di origine una volta ritrovati. La Risoluzione è vincolante, e secondo il VII capitolo qualunque attore fallisca nel farla rispettare può incorrere in sanzioni. Inoltre, stabilisce due deadline: una per la stesura dei report da parte degli Stati, e una seconda perché questi siano sottoposti dal comitato competente Onu al Consiglio di Sicurezza. Il Comitato irachene dovrebbe includere rappresentanti del governo, del parlamento e della società civile. Il ministro degli Esteri iracheno può giocare in questo senso un ruolo centrale, così come gli esperti legali iracheni e gli archeologi. Il Comitato dovrebbe inoltre coordinarsi con l’Unesco, con l’Interpol e le altre istituzioni competenti, così come specificato dalla stessa Risoluzione). 

2 – Costituire ed inviare sul campo un team di esperti per catalogare i luoghi che rappresentano un patrimonio da tutelare in Iraq che sono stati distrutti o sono a rischio di distruzione, e per realizzare un inventario dei beni artistici che sono stati rimossi o rubati. 

Al governo iracheno si richiede di costituire e finanziare il lavoro di un team di esperti per realizzare una mappatura dei siti storici e dei manufatti che sono stati distrutti, rimossi o sono a rischio di distruzione in future. Lo Stato è responsabile per la creazione di questo team, così come del suo equipaggiamento e delle risorse necessarie a garantire il successo del suo lavoro, in modo scientifico e sistematico. Il team dovrebbe fare affidamento sulla consulenza di esperti iracheni ed internazionali. 

3 – Formare e addestrare un comparto della Polizia specifico dedicato alla tutela del patrimonio storico e artistico, fornendogli gli strumenti e l’autorità necessaria a proteggere i siti archeologici e artistici. 

Il governo iracheno, in collaborazione con le organizzazioni internazionali, e in particolar modo l’Unione Europea, deve riabilitare le forze di Polizia preposte alla tutela del patrimonio artistico nazionale, e assicurare che siano in grado di proteggere i siti archeologici iracheni. Questo significa fornire alla Polizia gli equipaggiamenti necessari, e svolgere le operazioni di protezione in coordinamento con tutte le autorità interessate. 

Chiediamo al governo iracheno e alla Camera dei rappresentanti di sostenere questa iniziativa per salvare il patrimonio cultural iracheno, di discutere questa proposta con la società civile, e di consultarsi con accademici ed altri esperti di paesi che abbiano fatto esperienza di distruzioni e saccheggi simili, così da poter essere ancora più efficaci nella tutela dei siti e dei beni artistici e storici iracheni. 

Chiediamo piena trasparenza nel monitoraggio delle attività del Comitato, del team di esperti e delle forze di Polizia. L’opinione pubblica deve essere regolarmente informata sui risultati del loro lavoro e su qualsiasi ostacolo dovessero incontrare. Solo con un’attività di informazione accurata e completa gli iracheni potranno vedere assicurata la protezione del proprio patrimonio artistico, facendosi amministratori di tutto ciò che hanno ereditato dalle generazioni precedenti. 

L’iniziativa è aperta a tutti.

Abbiamo bisogno del sostegno di chiunque sia interessato a lavorare con noi, mano nella mano, spalla a spalla, consapevoli che il nostro obiettivo richiederà anni di pazienza e di lavoro.

La nostra dichiarazione sarà resa pubblica con le firme di individui e associazioni che vogliano sottoscrivere questa campagna, in ordine alfabetico. Un comitato di organizzazioni della società civile sarà creato per promuovere questa iniziativa. 

Per contattarci e firmare: saveheritage@iraqicivilsociety.org 

Primi firmatari: 

The Iraqi Civil Society Solidarity Initiative (ICSSI); Un Ponte Per… (Roma); Syndicate of Fine Artists (London). 

 

*ICSSI è una coalizione di organizzazioni della società civile irachene e internazionali che da anni lavora per portare avanti importanti campagne di sensibilizzazione e advocacy sui diritti dei lavoratori, delle donne, per la libertà di espressione di stampa, per la salvaguardia del patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale dell’Iraq. L’articolo originale è qui. La traduzione dall’inglese è a cura di Cecilia Dalla Negra.

 

May 10, 2015di: Iraqi Civil Society Solidarity Initiative*Iraq,Articoli Correlati: 

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