Nuove cifre aggiornate per la pensione di reversibilità, sono sorprendenti. Cosa cambia per il coniuge separato o divorziato.
Il tema legato alle pensioni in Italia continua a tenere banco. Considerando le tantissime novità che sono state introdotte nel corso di questa prima metà del 2024, è bene tenersi sempre informati per sapere a cosa si può avere diritto e se sono previsti degli aumenti nelle prossime settimane per quanto riguarda il cedolino mensile.
Parliamo oggi di pensione di reversibilità, ossia quella che spetta al coniuge del defunto. Forse non lo sapevate, ma ne può godere anche la persona con cui si è separata o ha divorziato. Sebbene ci siano delle regole importanti che è sempre bene rispettare. In questi casi, è stata da poco introdotta una grossa aggiunta che porta a nuove cifre sorprendenti. Ecco tutto quello che dovete sapere, in questo modo sarete certi di non sbagliare mai nulla.
Per ciò che riguarda la pensione di reversibilità, anche in caso di coniuge separato o divorziato ci sono alcune cose che è bene sapere. Infatti è possibile goderne in ogni caso se i requisiti a cui l’INPS si attiene vengono rispettati.
Questo contributo spetta infatti sempre, e per molti anni ne ha parlato la Corte di Cassazione in maniera ben specifica. Inizialmente si diceva che questa spettasse solo al coniuge che beneficia dell’assegno di mantenimento. Ma poi le cose sono cambiate, e ora questo sussidio viene riconosciuto anche al coniuge separato a prescindete dal fatto che il tutto sia avvenuto con o senza addebito. E questo nuovo “orientamento” è stato anche confermato dall’INPS con la circolare n. 19/2022.
Ma quanto spetta di pensione di reversibilità al coniuge separato? Di norma, si ha diritto al 60% del totale. Ma nel caso i cui il coniuge o ex coniuge abbia un figlio, la percentuale sale all’80%. 100% invece se si hanno due o più figli. Qualora il coniuge superstite abbia diritto anche ad altri redditi, si registra un calo del 25% per reddito superiore al tritolò della pensione minima, del 40% se è quadruplo e del 50% se è superiore al quintuplo.
Per ciò che riguarda la pensione di reversibilità per l’ex coniuge divorziato, invece, il discorso è diverso. In questo caso, infatti, la persona deve percepire l’assegno di divorzio, non deve aver contratto nuove nozze e l’anzianità contributiva deve essere anteriore alla sentenza di divorzio.
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