E’ molto politico il nuovo video della metal band turca Murder King, lanciato pochi mesi fa e diventato subito virale.
Si chiama Demokrasİ, e arriva subito dopo l’uscita del loro primo album intitolato “Gürültü Kirliliği”, che significa “Inquinamento acustico”.
La canzone, con il suo sound industrial energico e sincopato, si è rivelata subito la hit del disco, accompagnata da un video duro e simbolico, che mostra delle immagini in gran parte tratte dagli anni ottanta – periodo di forte oppressione politica seguita al colpo di stato militare – alternate alle più recenti proteste di Gezi Park.
La piazza di Gezi, infatti, ha connotato fortemente il lavoro di questa band, e la copertina dell’album mostra proprio un uomo con il volto coperto da una maschera anti-gas (immagine che torna spesso nello stesso video).
Una scelta che poteva diventare pericolosa, anche se il timore di venire catalogati come “band di Gezi Park” non li ha mai spaventati, anche perchè gran parte delle canzoni dell’album le avevano scritte prima degli avvenimenti di Taksim: i Murder King si sono infatti formati nel 2002 come cover band, per poi iniziare a lavorare ai propri pezzi già da prima del 2010, anno dell’uscita del loro primo EP.
“Temo che il ‘Gezi rock’ diventerà un nuovo genere a sé… il gas-metal!” scherza il cantante, Can Uzunallı, in un’intervista.
Il ché non deve soprendere dato che, in un certo senso, la musica “alternativa” è stata da sempre parte integrante del movimento di protesta (basti pensare che, a fondare il cosiddetto partito di Gezi Park, è stato proprio un chitarrista metal turco, Reşit Cem Köksal, diventato famoso per le sue esibizioni con Joe Lynn Turner, il cantante dei Deep Purple).
Eppure, nonostante le ventate di energia arrivate dalla resistenza giovanile, da un punto di vista musicale sono diversi i gruppi che lamentano una certa apatia della scena metal turca.
Stanchi del cosiddetto “Anatolian rock”, che vedono come una continua ripetizione di band uguali a se stesse, denunciano la carenza di spazi per le band locali, e soprattutto la scarsa partecipazione degli stessi metallari turchi ai concerti, a meno che non si tratti dei grandi festival, con grandi nomi.
Concertoni a cui i Murder King hanno comunque iniziato a partecipare, come il %100 Metal Fest Headbangers Weekend il 4 maggio a Istanbul, accanto a band come i Children of Bodom e gli Epica.
In cui, con l’entusiasmo rinnovato dal successo dell’album, hanno riproposto il loro show fatta di chitarre distorte, batteria martellante e testi rigorosamente in turco, che riflettono senza paura il pensiero della band su questioni anche delicate, in un paese dove la libertà di espressione è spesso minacciata dall’establishment politico.
E pazienza se, per questa volta, il loro primo video non verrà trasmesso in TV.
Domenica, Maggio 25, 2014 – 11:00di: Anna ToroTurchia,