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Gaza. Musica contro la distruzione

Continuano le iniziative musicali a sostegno del progetto “Liutai a Gaza” di CulturaELibertà. Il prossimo fine settimana due concerti per finanziare il laboratorio che Ramzi Aburedwan vuole aprire a Gaza, e conoscere la cultura palestinese. 

 

 

Proseguono le iniziative di “Liutai a Gaza, la musica contro la distruzione”. Il progetto, che è gestito dalle associazioni “Cultura è Libertà – Una campagna per la Palestina” e “Al Kamandjati”, del famoso violinista palestinese Ramzi Aburedwan, è volto a realizzare a Gaza un laboratorio di formazione lavoro per la riparazione e manutenzione degli strumenti musicali. 

Dopo il successo di pubblico della prima iniziativa, che ha visto la proiezione del film “Just Play” di Dimitri Chimenti che raccontava la straordinaria esperienza di Al Kamandjati, sabato 18 aprile sul prestigioso palco della Casa del Jazz si esibirà il duo italiano dei Traindeville.

Al ritmo del contrabbasso e basso acustico, suonati da Paolo Camerini, e della fisarmonica, suonata da Ludovica Valori, il duo condurrà il pubblico in un originalissimo viaggio musicale attraverso le culture. Italiano, spagnolo, inglese, francese, yiddish, hindi, romanès e lingue balcaniche si intrecciano nelle canzoni proposte dal gruppo per comporre un mosaico multiculturale affascinante. L’evento fa parte dei festeggiamenti per il decennale della Casa del Jazz. 

Il 19 aprile, nell’elegante Auditorium dell’Ateneo Valdese, si esibirà invece il Trio Byron, che eseguirà musiche di Beethoven e Mendelssohn.

Il Trio, formato da Evelina Giacinti al violino, Mari Itahashi al pianoforte e Emilia Slugocka al violoncello, si è costituito nel 2013 con il desiderio di recuperare il “nucleo passionale” dell’esperienza esecutiva, creando così un repertorio originale che spazia dalle musiche del 900 ai capolavori del periodo Romantico e Classico. Le diverse esperienze e provenienze culturali delle esecutrici (Gran Bretagna, Polonia e Giappone) ne ampliano il repertorio e l’originalità esecutiva. Il successivo appuntamento musicale organizzato nell’ambito di “Liutai a Gaza” è previsto per il 27 giugno con Giovanna Marini e il suo coro contadino nel parco della Casa del Jazz.

Il progetto

“Liutai a Gaza” e’ l’originale progetto di Al Kamandjati, scuola di musica palestinese. 

“La Palestina era molto conosciuta negli anni ’40 per il suo insieme musicale “Here is Jerusalem”, composto da grandi poeti, compositori e musicisti che ne stimolavano ed arricchivano la vita musicale” racconta Ramzi Aburedwan, direttore della scuola.

“Purtroppo con l’Occupazione l’attività musicale cominciò a poco a poco a scomparire dalla società. Poi, lentamente, negli anni ’90, con gli Accordi di Oslo, sono riprese alcune iniziative per rilanciare la vita musicale in Palestina. Ma la musica era ancora considerata un lusso…”.

Per questo Al Kamandjati ha cominciato a lavorare per rendere “bene comune” la musica all’interno della comunità. E in questo modo una larga parte della società palestinese, soprattutto quella più marginalizzata, dei campi profughi e dei villaggi, ha potuto avervi accesso. 

Fin dalla sua nascita, Al Kamandjati ha diffuso la musica, con concerti ed eventi, in tutta la Palestina, anche laddove era quasi assente l’attività culturale. Questo gran lavoro dal basso ha contribuito a cambiare il punto di vista della società palestinese sull’importanza della musica e della cultura, che ha smesso di essere considerata un lusso per pochi.

Sono nate istituzioni e gruppi musicali, ma rimaneva il problema che mancavano le professionalità per costruire e riparare strumenti musicali. Si era costretti ad andare in Israele, cosa costosa e difficile… 

Così Al Kamandjati dal 2006 ha avviato, anche rivolgendosi a musicisti e tecnici di altri paesi, tra cui l’Italia, un’attività di formazione locale di giovani per costruire e riparare strumenti musicali, ad archi, fiato e pianoforte.

Gaza è rimasta tagliata fuori da questa formazione, pur essendoci una quantità di giovani che amano e fanno la musica.

Quando lo scorso novembre abbiamo incontrato Ramzi a Ramallah, dove ci ha parlato della necessità di portare Al Kamandjati anche a Gaza, abbiamo deciso di inserire nella campagna Cultura è Libertà un progetto preparato da Al Kamandjati per creare a Gaza un laboratorio di formazione lavoro volto a costruire le professionalità necessarie, attraverso l’insegnamento di coloro già formatisi in Cisgiordania negli anni precedenti.

L’idea che, in una terra tanto tormentata dalla violenza israeliana, la musica possa svilupparsi contro la distruzione, ci è sembrata molto importante, sia per la ricchezza culturale che porta con sé, e che si rivolge in primo luogo ai bambini, sia per creare preziose occasioni di lavoro.

Il laboratorio all’inizio impiegherà 6 apprendisti e sarà a disposizione di tutte le persone e le istituzioni musicali che ne abbiano bisogno. Dopo il primo passo, grazie al progetto “Liutai a Gaza….”, potrà progressivamente diventare punto di riferimento in tutto il territorio. 

 

 

April 12, 2015di: Chiara Comito per CulturaE’Libertà*Israele,Palestina,

Redazione

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