21 gennaio 2012 – “In vista dell’imminente incontro tra il governo italiano e quello libico, ci rivolgiamo al presidente del Consiglio, Prof. Mario Monti, con l’auspicio che già in occasione di tale incontro venga dato un chiaro e inequivocabile segnale di discontinuità rispetto alle politiche finora adottate dall’Italia in materia di immigrazione”. E’ questo l’appello di ZaLab, a cui si associa una lettera inviata al premier italiano da Amnesty International.
Come è noto, gli accordi firmati con la Libia, a partire da quello sui pattugliamenti congiunti fino al “Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione”, hanno inaugurato la stagione dei “respingimenti in mare”.
A partire dal maggio 2009, tutti i barconi intercettati nel Canale di Sicilia sono stati ricondotti in Libia.
Questa pratica è stata condannata dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, dal Consiglio d’Europa ed è attualmente oggetto di un processo intentato alla Corte europea per i diritti umani di Strasburgo contro il governo italiano da 24 cittadini somali ed eritrei, riportati in Libia il 7 maggio 2009.
Molti dei migranti respinti – circa 2000 sottolinea ZaLab – erano in realtà richiedenti asilo che, sebbene bisognosi di protezione, sono stati invece riconsegnati alle autorità libiche, chiusi in carcere e condannati a subire varie forme di torture e abusi.
Durante le operazioni di respingimento, i migranti sono stati “ingannati” dai nostri militari che, anziché portarli in Italia come promesso al momento dell’abbordaggio, li hanno consegnati manu militari ai libici, e in ripetute occasioni hanno fatto ricorso alla forza.
Le testimonianze dirette di alcuni di questi respinti sono raccolte nel documentario “Mare chiuso” di Stefano Liberti e Andrea Segre, prodotto da ZaLab con il supporto di Open Society Foundations, in uscita il prossimo marzo.
“Qualunque sia l’imminente decisione della corte di Strasburgo, in occasione del suo viaggio a Tripoli chiediamo al professor Monti di annunciare chiaramente e solennemente che l’Italia cesserà ogni pratica di respingimento in mare”.
“Auspichiamo pertanto che questo primo incontro con le autorità libiche sia un primo e decisivo passo per chiudere con un passato vergognoso e avviare un nuovo modo di affrontare le migrazioni nel pieno rispetto degli obblighi internazionali e dei diritti umani”.
Per vedere il trailer di “Mare chiuso”, clicca qui.
Per leggere la lettera di Amnesty International, clicca qui.
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