Palestina. Tutti i numeri di una “nakba”

Nella ricorrenza del 64° anniversario della Nakba, il Palestinian Central Bureau of Statistics pubblica uno speciale bollettino per illustrare tutti i numeri della “catastrofe” palestinese. Un’occasione per leggere, tra le righe, cifre capaci di raccontare la società palestinese nel suo complesso. 

 

di Cecilia Dalla Negra

 

(Nb. Nel testo che segue e dove non specificato, si intende per Territori Palestinesi tutta l’area della Cisgiordania e della Striscia di Gaza nel loro insieme).

Letteralmente, il termine Nakba significa “catastrofe”, intesa come un terremoto, l’eruzione di un vulcano, il passaggio di un uragano.

Ma in Palestina ha assunto negli anni un significato diverso e più profondo, che descrive quel drammatico processo di pulizia etnica cui l’intera popolazione palestinese, a partire dal 1948, è stata sottoposta, attraverso la cancellazione e la distruzione di interi villaggi, e con la deportazione forzata di persone verso i vicini paesi arabi.

“Al pari di una catastrofe naturale, la Nakba palestinese è stato il risultato di un piano militare umano” scrive il Palestinian Central Bureau of Statistics nel documento in cui si elencano tutti i numeri di questa tragedia

 

I numeri di una “nakba”

Nel 1948, 1 milione e 400 mila palestinesi vivevano in 1.300 fra città e villaggi: in seguito alla proclamazione dello Stato di Israele, più di 800mila persone sono state espulse dalle loro terre, spinte verso i vicini paesi arabi e altri luoghi del mondo.

Secondo i documenti storici, gli israeliani con gli anni hanno assunto il controllo di 774 fra città e villaggi, distruggendone 531. Durante il periodo storico che vede l’affermazione dello Stato di Israele nel secondo Dopoguerra, si registrano oltre 70 episodi di violenza ai danni della popolazione palestinese, con un totale approssimativo che stima il numero di vittime in 15 mila. 

 

Realtà demografiche e conquista della terra 

La popolazione palestinese nel 1948 era pari a 1 milione e 400 mila persone circa, alla fine del 2011 il totale di palestinesi nel mondo superava gli 11 milioni di persone.

Numeri che mostrano come i palestinesi siano moltiplicati di 8 volte nei 64 anni che separano la data odierna da quella della Nakba. Secondo i dati, il numero di palestinesi che vive attualmente nei territori della Palestina storica (tra il fiume Giordano e il Mediterraneo) è di 5,6 milioni, numero destinato a crescere fino a 7,2 milioni entro la fine del 2020, stando alle percentuali attuali di crescita demografica.

Le statistiche mostrano anche che i rifugiati palestinesi costituiscono attualmente il 44,1% del totale della popolazione nei Territori Palestinesi. I dati dell’Unrwa (agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ndr) mostravano che, alla fine del 2011, i rifugiati palestinesi registrati presso l’agenzia erano 5,1milioni, distribuiti tra Giordania, Siria e Libano (59%), Cisgiordania (17%) e Striscia di Gaza (23,8%).

Circa il 30% dei rifugiati registrati dall’Unwra vivono in 58 campi profughi, di cui 10 in Giordania, 9 in Siria, 12 in Libano, 19 in Cisgiordania e 8 a Gaza. Numeri che non sono comunque rappresentativi, data l’altissima presenza di palestinesi rifugiati ma non regolarmente registrati.

Stime che non includono, comunque, i palestinesi dispersi tra il 1949 e il 1967, e che non contemplano tutti quelli che sono stati costretti a lasciare le proprie terre durante la guerra del 1967. Attualmente, la popolazione residente nei Territori Palestinesi è di 4,2 milioni di persone, di cui 2,6 milioni in Cisgiordania e 1,6 milioni nella Striscia di Gaza. Il 62% dei palestinesi che vive nel governatorato di Gerusalemme, inoltre, si trova in aree annesse con la forza da parte di Israele nel 1967.

Alla fine del 2011, sulla terra della Palestina storica vivevano 11,7 milioni di palestinesi, in un’area di 27mila km quadrati. La popolazione israeliana, stimata nel 52% del totale, utilizza più dell’85% della terra totale a disposizione per entrambi. Gli arabi, pari al 48%, ne utilizzano meno del 15%. Ne consegue che un palestinese in media occupa meno di un quarto della terra occupata di contro da un israeliano. 

 

Colonie costruite, case palestinesi distrutte 

Alla fine del 2011, in Cisgiordania si contavano 474 insediamenti israeliani, per un totale di 518.974 coloni, la maggior parte dei quali (50,6%) situati nel governatorato di Gerusalemme. In proporzione, in Cisgiordania ci sono 20 coloni ogni 100 palestinesi, 68 ogni 100 nell’area di Gerusalemme.

La Valle del Giordano, che costituisce circa il 29% della Cisgiordania, è controllata per il 90% da Israele. Oltre 65mila palestinesi continuano a viverci nonostante ci sian oggi circa 9.500 coloni israeliani.

Le forze di occupazione israeliane hanno distrutto 145 case palestinesi nei Territori Palestinesi solo nel corso del 2010, stando ai dati forniti da uno studio del Dipartimento per le Relazioni Nazionali e Internazionali dell’OLP.

Le autorità israeliane hanno concesso ai loro cittadini permessi di costruzione per 16.497 unità abitative illegali, nella maggior parte dei casi nei dintorni di Gerusalemme. 1.300 unità abitative sono attualmente in fase di costruzione.

La media di persone per stanza in un’unità abitativa in un campo profughi palestinese è di 1,7, mentre il 13% delle famiglie in campi rifugiati nei Territori Palestinesi vive con una densità abitativa di 3 o più persone per stanza. 

 

Il Muro 

Ampie aree della Cisgiordania sono state confiscate dalle autorità di occupazione israeliane per costruire il Muro di espansione e annessione. Il Muro è lungo 757 km, il 92% dei quali all’interno della Cisgiordania. 733 km quadrati di terra palestinese sono rimasti isolati dal resto dei Territori, schiacciati tra il Muro e la Linea Verde, incluso un 10% di terra in Cisgiordania.

Nel totale di terra confiscata, 110 km quadrati sono stati confiscati per costruire insediamenti e basi militari, 250 km quadrati erano foreste e aree aperte, 348 km quadrati terreni agricoli, 25 km quadrati terreni edificabili palestinesi.

Il Muro isola 53 località e interessa oltre 300 mila persone, in modo particolare le comunità di Gerusalemme. Inoltre, assedia 165 località con una popolazione di oltre mezzo milione di abitanti. 

 

* Quelli sopra riportati sono alcuni stralci del rapporto tradotti in italiano. Il documento integrale in lingua inglese è consultabile qui

 

May 17, 2012

 

 

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