Un cimitero chiamato Mediterraneo: nel 2011 ancora troppi morti e record di sbarchi in Italia

Nel 2011 sono state oltre 1.500 le persone annegate o disperse nel tentativo di attraversare il Mediterraneo e raggiungere l’Europa. Le stime diffuse oggi dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) rendono l’anno appena trascorso quello col maggior numero di vittime nella regione, da quando – nel 2006 – l’Agenzia ha cominciato ad elaborare questo tipo di statistiche.

di Francesca Manfroni


Lo scorso anno ha segnato un record anche per ciò che riguarda il numero di arrivi in Europa attraverso il “mare nostrum”: oltre 58 mila.

Una cifra che ha ormai superato il precedente picco raggiunto nel 2008, quando almeno 54 mila esseri umani raggiunsero Grecia, Italia e Malta.

Negli anni 2009 e 2010, le misure di controllo alle frontiere avevano improvvisamente ridotto il numero di persone in arrivo nel Vecchio Continente, mentre all’inizio del 2011 il via vai di imbarcazioni si è nuovamente intensificato a seguito del collasso dei regimi in Tunisia e Libia.

Ma il numero reale di persone che hanno perso la vita in mare potrebbe essere anche maggiore, come sostengono gli operatori dell’UNHCR che lavorano tra Grecia, Italia, Libia e Malta.

Le stime dell’Agenzia si basano su interviste a coloro che sono riusciti a raggiungere l’Europa via mare, su telefonate ed email di parenti, oltre che sui resoconti delle persone che si trovavano su imbarcazioni affondate o in avaria già nelle prime fasi del viaggio.

Sarebbero stati costretti a imbarcarsi da guardie armate, in particolare nel periodo aprile-maggio, e dalla Libia. Dalle strazianti testimonianze raccolte grazie ai sopravvissuti, emerge che il viaggio avveniva su natanti malmessi, che spesso gli stessi passeggeri rifugiati e migranti erano costretti a condurre.

Tra le persone arrivate lo scorso anno, la maggioranza è sbarcata in Italia (56 mila, delle quali 28 mila provenienti dalla Tunisia), mentre a Malta e in Grecia sono giunte rispettivamente 1.574 e 1.030 persone.

Il flusso si è quasi interrotto a metà agosto e da quel momento in poi, fino alla fine dell’anno, sono state contate solo tre imbarcazioni: secondo il governo di Atene, il ‘grosso’ delle migrazioni irregolari si sarebbe spostato alla frontiera tra Grecia e Turchia, a Evros.

January 31, 2012

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