Lo scorso 12 luglio, nella città di Skhirat in Marocco, è stato firmato l’accordo di pace e di riconciliazione in Libia, dopo diversi tentativi di negoziazione iniziati in Svizzera e passati per lo Stato libico.
Month: July 2015
Dopo una trattativa estenuante, si chiude un dossier internazionale che ha impegnato la diplomazia mondiale per anni.
“Gaza è diventata la vetrina dell’industria bellica israeliana. I gazawi si sono trasformati da obiettivi militari a cavie da laboratorio per testare tecnologie militari d’avanguardia che garantiscono massicci profitti all’industria israeliana della violenza. Ma nell’inversione di termini dominante guerra è pace. E Palestina diventa Israele”.
Intervista a Henda Chennaoui, tra le più popolari blogger tunisine, sull’attentato che il 26 giugno scorso ha colpito Sousse. E sugli esiti della Rivoluzione del 2011.
“Possono chiudere tutte le moschee della Tunisia, ma non è così che sconfiggeranno il terrorismo. E non impediranno ai giovani di avvicinarsi all’estremismo impedendogli di lasciare il paese”. Intervista a Lina Ben Mhenni.
“La libertà ha un prezzo, e tutti sapevamo quanto sarebbe stato alto. Ci vorrà tempo, ma il terrorismo non fermerà la nostra Rivoluzione”. Intervista a Houssem Hajlaoiu, giornalista tunisino.
“Il target geostrategico del terrorismo è cambiato, e oggi colpisce la società civile. Ma la responsabilità resta del governo e delle istituzioni: non è una transizione democratica quella che stiamo attraversando, solo una trasformazione sociale”. Intervista a Meriem Bribri, attivista del Comitato di sostegno ai martiri della Rivoluzione.
Assenza di programmi politici seri, risposte securitarie, eredità del vecchio regime: sono questi alcuni degli elementi che hanno portato all’attacco di Sousse del 26 giugno scorso. Intervista a Kais Zriba, giornalista di “Inkyfada”.
L’obiettivo del kamikaze che il 26 giugno ha colpito la grande moschea di Medinat-al-Kuwait non era solo l’uccisione del maggior numero possibile di fedeli aderenti allo sciismo.
Disinformazione, strumentalizzazione, semplificazione: è questo il quadro quando parliamo di terrorismo, democrazia, sicurezza. Anche per quanto riguarda l’attentato che ha colpito la Tunisia. Lo speciale di Osservatorio Iraq.