“Fra 15-20 anni, la gente ricorderà ancora questa conferenza, come un momento storico del movimento per il boicottaggio di Israele. E ci sarà chi si rammaricherà per non esserci stato”. Queste le parole con cui la giornalista Helena Cobban ha descritto la conferenza nazionale statunitense per la campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS).
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Si chiude con l’aggressione dell’esercito israeliano, arresti e feriti la seconda giornata di lavori della VI Conferenza Internazionale di Bil’in, organizzata dai Comitati Popolari palestinesi di Resistenza nonviolenta. La violenza è esplosa nel cuore della città vecchia di Hebron, portando all’attenzione anc
Di Elisabetta DiniNella primavera di quest’anno ho partecipato ai corsi di formazione dello SCI (Servizio Civile Internazionale) grazie ai quali sarei potuta andare a fare un campo di lavoro ad Hebron, in Palestina con l’associazione IPYL (International Palestinian Youth League).Il campo di lavoro sarebbe durato 15 giorni, era composto da 15 “internazionali” tra cui altri due ragazzi italiani oltre a me, poi sarei rimasta altri 20 giorni in più per farmi un giro tra le altre associazioni che lavorano in Palestina, incontrare persone, ascoltare i loro racconti, renderli parte di un progetto di ricerca che si sarebbe dovuto trasformare nella mia tesi di laurea magistrale.
di Meri Calvelli (da Ramallah) Forse avrà capito che è stato fatto davvero molto poco in questo periodo per il popolo palestinese, forse si è veramente stancato di ripetere sempre le stesse cose inascoltate e forse sarà una delle ultime mosse del presidente Abbas, ma ieri il suo discorso e la determinazione a non ritirare la richiesta all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha toccato la coscenza di tanti, sfiduciati e assopiti.
Un nuovo studio conferma quanto già affermato nel 2004 dalla Corte internazionale di giustizia: oltre ad essere illegale, la pratica del trasferimento forzato di civili “è una politica distruttiva sia a livello sociale che economico”. E per le comunità beduine dell’area E-1, è anche una realtà quotidiana.
Nella ricorrenza del 64° anniversario della Nakba, il Palestinian Central Bureau of Statistics pubblica uno speciale bollettino per illustrare tutti i numeri della “catastrofe” palestinese. Un’occasione per leggere, tra le righe, cifre capaci di raccontare la società palestinese nel suo complesso.
Nella ricorrenza del 64° anniversario della Nakba, il Palestinian Central Bureau of Statistics pubblica uno speciale bollettino per illustrare tutti i numeri della “catastrofe” palestinese. Un’occasione per leggere, tra le righe, cifre capaci di raccontare la società palestinese nel suo complesso.
Diritti umani. Due anni dopo le Primavere, in un mare di frustrazione
“A due anni di distanza l’euforia dalla Primavera araba sembra ormai un ricordo del passato”. Si apre così il 23esimo rapporto annuale di HRW, che in 700 pagine racconta la situazione dei diritti umani in 90 paesi del mondo. Anche quest’anno il focus parla arabo.
Amnesty International: un 2011 ‘irripetibile’, ma il ‘bottino’ è stato magro
È tempo di bilanci. Era il gennaio di un anno fa a dar fuoco alla miccia che avrebbe sconvolto il mondo arabo nei 12 mesi a seguire. Ora Amnesty International fa il punto della situazione. Rivolte, manifestazioni, rovesciamenti di regime. Ma quanto è cambiato nella sostanza? Il bottino appare magro, grazie anche alla sorprendente “incoerenza” della comunità internazionale.
Lo Stato di Israele ricorda per certi versi la vicina Giordania. Di dimensioni limitate, povero di risorse naturali ed energetiche, dotato di un mercato interno scarso, poco popoloso (circa 7 milioni di abitanti, dati FMI), il paese non ha certo le carte in regola per diventare un gigante. Inoltre, rispetto alla Giordania, si scontra con alcune aggravanti.